lunedì 20 ottobre 2014

Il PD è dalla parte degli inceneritoristi

Pagina Fb di Dino Alberti


Il Decreto Legge “Sblocca Italia”, o altrimenti detto “Sfascia Italia”, sancisce che i Rifiuti Urbani non sono più di competenza locale e che ogni impianto esistente o che esisterà dovrà bruciare rifiuti che arrivano da tutta Italia, ovviamente anche a Brescia.

Le regioni non potranno più prevedere limitazioni a questi impianti, nemmeno per questioni ambientali o sanitarie.

Il DL 133/2014 arriverà in aula alla Camera Lunedi 20 dopo una settimana di lotte in Commissione Ambiente dove abbiamo tentato in tutti i modi di bloccare la svendita del patrimonio pubblico, l’abusivismo legalizzato, le deroghe alle norme ambientali e la cessione di sovranità territoriale ai soliti “imprenditori coraggiosi”.

In questo mese, fin dai primi giorni, abbiamo letto innumerevoli annunci del PD, che cercava di mettersi in luce criticando la sua stessa Legge.
Una nuova politicante locale (Miriam Cominelli), ogni giorno si è data da fare (solo mezzo stampa) per portare a livello nazionale le richieste della nostra città, promettendo di metterci una pezza.

Dovevate vederla invece in Commissione Ambiente alla Camera, dopo tante promesse, è stata zitta.
Zitta anche quando le hanno riformulato il suo emendamento rendendolo ancora più inutile di quello che era e ora esulta per questo nulla di fatto, tanto da giudicare l’articolo 35 dello Sfascia Italia “estremamente positivo”.

L’articolo 35 impone ancora il raggiungimento di saturazione del carico termico per gli impianti di incenerimento dei rifiuti, permettendo l’importazione dei rifiuti urbani da tutta Italia.
Il PD non ha cambiato una virgola di questo.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato diversi emendamenti che andavano nella direzione opposta: Non permettere l’importazione dei rifiuti e agevolare la chiusura progressiva degli inceneritori come previsto dagli accordi Europei.

Naturalmente la maggioranza Piddina si è opposta per agevolare gli inceneritoristi e A2A in primis.

L’articolo 35 sembra essere scritto per o addirittura da A2A! Trattasi infatti di una vera e propria liberalizzazione del mercato dell’incenrimento che consente alle poche grandi ex-municipalizzate di accapparrarsi quote di mercato sempre maggiori.

Ad A2A ormai va stretto il vincolo territoriale perché in tutta la regione sta prendendo sempre più piede la raccolta differenziata Porta a Porta che consente di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire lasciando a bocca asciutta le fauci degli impianti di A2A, ed evidentemente il nuovo indirizzo regionale di dismissione degli inceneritori doveva essere neutralizzato a livello nazionale.

Già oggi l’impianto di Brescia brucia rifiuti extra regionali e lo fa già al massimo carico termico come recentemente autorizzato dall’AIA regionale . Quindi con lo Sfascia Italia cosa cambia? Semplicemente che potrà farlo “a norma di legge” e che non sarà costretta a bruciare rifiuti speciali che valgono meno, ma potrà bruciare rifiuti urbani che invece valgono di più. In altre parole la responsabilità sarà scaricata dal Comune al Ministero, dove i Comitati Ambientalisti e cittadini bresciani non avranno voce in capitolo, e maggiori guadagni per la ex-municipalizzata.

La norma, anche nella sua nuova formulazione, non impedirà in alcun modo l’apertura di nuovi inceneritori anzi ne agevola la realizzazione riclassificando questi impianti come “strategici” pertanto una volta esaurita la capacità di quelli esistenti, nulla osta all’avvio di nuovi impianti.

E la raccolta differenziata? La riduzione dei rifiuti come principio base per una sana e giusta gestione dei rifiuti? Il riciclo di materia e l’intero settore che vive grazie alle materie prime seconde? Quali sono le priorità per il PD?

In tema di qualità dell’aria, il PD ha finalmente confessato una verità che aspettavamo da tempo: gli inceneritori nuociono alla salute! Altrimenti per quale motivo avrebbe intrappreso questa “battaglia”, miseramente persa, contro l’inceneritore di A2A?
Ma gli inceneritori non "pulivano l'aria"?
E’ per la natura “meridionale” dei rifiuti? o forse perché un inceneritore da 800.000 tonnellate ha un impatto rilevante sulla salute dei cittadini bresciani?
E allora perchè non si è unito a noi nella battaglia non solo contro l’inceneritore di Brescia ma contro l’incenerimento in quanto scelta dannosa per l’ambiente, l’uomo e l’economia di un Paese in cerca di una nuova identità post-industriale?

Per la deputata Cominelli ogni giorno un successo, ogni giorno un evento sulla stampa e orecchie basse in commissione, dove al massimo finge di ascoltare mentre il suo partito fa quello che vuole.

A questo punto dubitiamo fortemente che la collega abbia capito cosa sia accaduto veramente in commissione dove non ha proferito parola se non per confermare la riformulazione dell’emendamento da parte del governo.

Le uniche modifiche ottenute da alcuni deputati di maggioranza sono state: inserire una precisazione sulla qualità dell’aria (valutazione già obbligatoria) e prevedere un contributo Regionale di massimo 20 € a tonnellata di rifiuti che provengono da altre regioni, un misero contentino.

Se per lei “lottare” significa stare muta mentre il governo e il partito di appartenza ridicolizzano il proprio emendamento, allora confermiamo che la Deputata Cominelli non ha detto una parola.

Ci chiediamo come gli altri parlamentari bresciani (anche del PD) non si indignino per questo atteggiamento della collega che cerca solo visibilità sulla stampa e per fare questo, prima crea il problema, poi promette di risolverlo, poi non fa nulla per sistemarlo ed in fine esulta per un nulla di fatto.

Un suggerimento alla collega: meno comunicati stampa e più voce in commissione, forse quale battaglia la portiamo a casa.

Da lunedì il M5S darà battaglia anche in Aula alla Camera per abrogare l’articolo 35; e a livello locale la nostra proposta resta semplice: chiudere l’inutile terza linea dell’inceneritore e passare alla raccolta Porta a Porta.

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