sabato 6 febbraio 2016

TUTELA DELL'AMBIENTE






Continua il nostro impegno per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Questa settimana è stato approvato il Bilancio di previsione 2016/2018 e alla voce che riguarda la qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento è previsto un calo di risorse, e visto che L’amministrazione in Bilancio non prevede risorse a tutela dell’ambiente, abbiamo deciso di presentare due emendamenti discussi lunedì 01/02/2016 in Consigli Comunale. Con il primo chiedevamo un aumento di bilancio per l’acquisto di una centralina per il rilevamento delle  polveri sottili, (visto che Schio fa riferimento a Bassano del Grappa ) in seguito ritirato dopo la conferma dell’Assessore e del Sindaco che si sono presi l’impegno di acquistare una centralina fissa o mobile nei prossimi mesi; nel secondo di effettuare le analisi  ambientali del territorio entro il 31/12/2016  come da petizione e in seguito mozione votata all’unanimità nel Consiglio Comunale, nel mese di ottobre 2015,  l’emendamento è stato respinto dalla maggioranza.  Un investimento che il Comune non intende fare solo con le risorse del proprio bilancio, ma chiede che il costo sia sostenuto anche da Ava e dai Comuni soci, comunque l'amministrazione si è preso l'impegno ed ha promesso che se Ava non contribuirà ad effettuare le analisi con le quote spettanti ad ogni Comune socio, farà il possibile per trovare i soldi che servono per effettuare le analisi ambientali del territorio.

 Il gruppo del Movimento 5 Stelle Schio è da sempre attento alle problematiche ambientali, e visto che i livelli delle polveri sottili registrati negli ultimi giorni dalla centralina di Bassano che funge da riferimento anche per Schio evidenziano un aumento dei livelli di polveri sottili, si ricorda che i limiti consentiti sono (50 µg/m³. da non superare più di 35 volte/anno)  valore massimo giornaliero  stabilito dalla vigente normativa  in materia, bisogna fare una considerazione però, secondo le linee guida dell' OMS il livello sicuro per la salute è di 20 µg/m³. Vista la recente ordinanza emanata dal Sindaco di Schio valida fino al 29 febbraio che contiene alcune misure per limitare le emissioni inquinanti; auspichiamo che in merito vengano prese decisioni più drastiche e strutturali, e non sempre emergenziali, visto che ogni ordinanza termina con la frase: L'ordinanza sarà revocata in caso di pioggia, perché bastano poche gocce di pioggia per ritirare un’ordinanza, la pioggia non deve essere un alibi per non far niente e mettere la parola fine all’emergenza.
Perché la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini non possono  essere messi per nessuna ragione in secondo piano, è dimostrato che l’inquinamento atmosferico è  il principale nemico dell’ambiente, collegato a filo diretto con la salute umana. L’inquinamento da polveri sottili  in Italia riduce in media di 8,3 mesi l’aspettativa di vita e secondo lo studio «Viias» del Ministero della Salute  sono circa 35mila le morti premature a causa dell’inquinamento in Italia, che contribuisce a malattie gravi , come quelle cardiache, respiratorie, oltre che ai tumori a causa delle polveri più sottili le pm 2,5 che entrano nei polmoni.

Non meno importante il tema dei rifiuti, riportato in primo piano dalle cronache locali, negli ultimi mesi nei vari Consigli Comunali è stata approvata la Convenzione su disposizione della Regione Veneto per la costituzione del bacino provinciale di Vicenza per il servizio di gestione integrata dei rifiuti, decisione che porterà il Comune di Schio ad avere una percentuale decisionale intorno al 5,5%, gli attuali soci  non potranno più mantenere il controllo e determinare le linee d’indirizzo. Ormai giocano a carte scoperte e, vista la prossima chiusura della discarica di Grumolo, Vicenza preme sull'urgenza della fusione delle aziende multiservizi (Ava-Etra-Aim) è di questi giorni il voto favorevole del Consiglio Comunale di Vicenza, sull’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico, sulle aggregazioni con le altre aziende Multiservizi. Incentivate dal recente decreto legge che spinge per la riduzione delle aziende partecipate, a concentrarle in un unico gruppo, per ridurre i costi. Sarà creata una grande Multiutility del Veneto centrale (Energia, Gas, Rifiuti) aziende che operano a livello nazionale offrendo servizi e soluzioni integrate agli Enti locali, con l’intento di poter partecipare a gare di ambiti diversi,  anche extra-provinciale, e un domani quotarsi in Borsa, al fine di ottimizzare i rendimenti e allontanando sempre di più la tutela dell’ambiente.

In barba a tutti i Comuni virtuosi che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della raccolta differenziata e diminuire i rifiuti da incenerire per superare quel 76% indicato dall’Europa come obiettivo per il 2020.  Ma su questi temi è in atto l'ennesimo braccio di ferro tra le Regioni e  Governo che con il decreto Sblocca Italia prevede 8 nuovi inceneritori. Abbiamo appreso che in questi giorni l’inceneritore di Schio è stato classificato come impianto di recupero energetico (R1) tale modifica comporta la possibilità di aumentare la portata dell’impianto, diventando di fatto di interesse strategico nazionale, e sarà sempre più difficile opporsi ad interventi di modifica o potenziamento su un impianto di interesse strategico nazionale. Attualmente a Schio  stanno potenziando la prima linea con un investimento di 14 milioni di euro e altri 5 milioni per il teleriscaldamento, aumentando la potenzialità di incenerimento  da 72.000 a 91.000 tonnellate/anno, troviamo inopportuni ed eccessivi questi investimenti, considerando la continua diminuzione dei rifiuti e che solo 1/3 sono provenienti dal bacino di Ava, domani ci chiederanno di potenziare la seconda linea (scadenza 2018) e poi la terza; in prospettiva del bacino provinciale dei rifiuti e della creazione di un'unica Multiutility(fusione Ava-Etra-Aim). 

Continuiamo a non capire… se l’obiettivo che tutti oggi dicono di perseguire, è la riduzione dei rifiuti, che senso ha potenziare la 1 linea da 36 a 72 tonnellate/giorno. Insomma l’obiettivo è ridurre i rifiuti o bruciare? O semplicemente fare business per mezzo di essi con l’alibi della creazione di energia e calore, bruciando sempre di più. E’ un provvedimento che premia i soliti noti, l’incenerimento non è l’unica strada per la gestione dei rifiuti, ma è la più conveniente per l’interesse privato di chi costruisce questi Eco mostri, che per decenni dovranno nutrire le bocche degli inceneritori, anziché impegnarsi nella prevenzione, riduzione dei rifiuti, riuso, riciclaggio, recupero e, solo come ultima opzione l’incenerimento o lo smaltimento in discarica della frazione non riciclabile. Non osiamo neanche immaginare, le prevedibili evoluzioni per il futuro dei rifiuti nel nostro territorio, ma bisognerà impegnarsi tutti a fondo per far fallire questa politica dissennata, perché dalla salute dell’ambiente dipendono anche la nostra e quella dei nostri figli.


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