Continua
il nostro impegno per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Questa
settimana è stato approvato il Bilancio di previsione 2016/2018 e alla voce che
riguarda la qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento è previsto un calo
di risorse, e visto che L’amministrazione in Bilancio non prevede risorse a
tutela dell’ambiente, abbiamo deciso di presentare due emendamenti discussi
lunedì 01/02/2016 in Consigli Comunale. Con il primo chiedevamo un aumento di
bilancio per l’acquisto di una centralina per il rilevamento delle polveri sottili, (visto che Schio fa
riferimento a Bassano del Grappa ) in seguito ritirato dopo la conferma
dell’Assessore e del Sindaco che si sono presi l’impegno di acquistare una
centralina fissa o mobile nei prossimi mesi; nel secondo di effettuare le analisi ambientali del territorio entro il
31/12/2016 come da petizione e in
seguito mozione votata all’unanimità nel Consiglio Comunale, nel mese di
ottobre 2015, l’emendamento è stato
respinto dalla maggioranza. Un
investimento che il Comune non intende fare solo con le risorse del proprio bilancio,
ma chiede che il costo sia sostenuto anche da Ava e dai Comuni soci, comunque l'amministrazione si è preso l'impegno ed ha promesso che se Ava non contribuirà ad effettuare le analisi con le quote spettanti ad ogni Comune socio, farà il possibile per trovare i soldi che servono per effettuare le analisi ambientali del territorio.
Il gruppo del Movimento 5 Stelle Schio è da
sempre attento alle problematiche ambientali, e visto che i livelli delle
polveri sottili registrati negli ultimi giorni dalla centralina di Bassano che
funge da riferimento anche per Schio evidenziano un aumento dei livelli di
polveri sottili, si ricorda che i limiti consentiti sono
(50 µg/m³. da non superare più di
35 volte/anno)
valore massimo
giornaliero stabilito dalla vigente
normativa in materia, bisogna fare una
considerazione però, secondo le linee guida dell' OMS il livello sicuro per la
salute è di 20 µg/m³. Vista la recente ordinanza emanata dal Sindaco di Schio
valida fino al 29 febbraio che contiene alcune misure per limitare le emissioni
inquinanti; auspichiamo che in merito vengano prese decisioni più drastiche e
strutturali, e non sempre emergenziali, visto che ogni ordinanza termina con la
frase: L'ordinanza sarà revocata in caso di pioggia, perché bastano poche gocce di
pioggia per ritirare un’ordinanza, la pioggia non deve essere un alibi per non
far niente e mettere la parola fine all’emergenza.
Perché la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini non possono
essere messi per nessuna ragione in
secondo piano, è dimostrato che l’inquinamento atmosferico è il principale nemico dell’ambiente, collegato
a filo diretto con la salute umana. L’inquinamento da polveri
sottili in Italia
riduce in media di 8,3 mesi l’aspettativa
di vita e secondo lo
studio «Viias» del Ministero della Salute
sono circa 35mila le morti premature a causa dell’inquinamento in
Italia, che contribuisce a malattie gravi , come quelle cardiache, respiratorie,
oltre che ai tumori a causa delle polveri più sottili le pm 2,5 che entrano nei
polmoni.
Non
meno importante il tema dei rifiuti, riportato in primo piano dalle cronache
locali, negli ultimi mesi nei vari Consigli Comunali è stata approvata la
Convenzione su disposizione della Regione Veneto per la costituzione del bacino
provinciale di Vicenza per il servizio di gestione integrata dei rifiuti, decisione
che porterà il Comune di Schio ad avere una percentuale decisionale intorno al 5,5%,
gli attuali soci non potranno più
mantenere il controllo e determinare le linee d’indirizzo. Ormai giocano a carte scoperte e, vista la
prossima chiusura della discarica di Grumolo, Vicenza preme sull'urgenza della
fusione delle aziende multiservizi (Ava-Etra-Aim) è di questi giorni il voto
favorevole del Consiglio Comunale di Vicenza, sull’ordine del giorno presentato
dal Partito Democratico, sulle aggregazioni con le altre aziende Multiservizi. Incentivate dal recente decreto legge che
spinge per la riduzione delle aziende partecipate, a concentrarle in un unico
gruppo, per ridurre i costi. Sarà creata una grande Multiutility del Veneto
centrale (Energia, Gas, Rifiuti) aziende che operano a livello nazionale
offrendo servizi e soluzioni integrate agli Enti locali, con l’intento di poter
partecipare a gare di ambiti diversi, anche extra-provinciale, e un domani quotarsi
in Borsa, al fine di ottimizzare i rendimenti e allontanando sempre di più la
tutela dell’ambiente.
In barba a tutti i Comuni virtuosi che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della
raccolta differenziata e diminuire i rifiuti da incenerire per superare quel
76% indicato dall’Europa come obiettivo per il 2020. Ma su questi temi è in atto l'ennesimo braccio di ferro tra le
Regioni e Governo che con il decreto
Sblocca Italia prevede 8 nuovi inceneritori. Abbiamo appreso che in questi
giorni l’inceneritore di Schio è stato classificato come impianto di recupero
energetico (R1) tale modifica comporta la possibilità di aumentare la portata
dell’impianto, diventando di fatto di interesse strategico nazionale, e sarà sempre
più difficile opporsi ad interventi di modifica o potenziamento su un impianto
di interesse strategico nazionale. Attualmente a Schio stanno potenziando la prima linea con un investimento
di 14 milioni di euro e altri 5 milioni per il teleriscaldamento, aumentando la
potenzialità di incenerimento da 72.000 a
91.000 tonnellate/anno, troviamo inopportuni ed eccessivi questi investimenti,
considerando la continua diminuzione dei rifiuti e che solo 1/3 sono
provenienti dal bacino di Ava, domani ci chiederanno di potenziare la seconda
linea (scadenza 2018) e poi la terza; in prospettiva del bacino provinciale dei
rifiuti e della creazione di un'unica Multiutility(fusione Ava-Etra-Aim).
Continuiamo a non capire… se l’obiettivo che tutti oggi dicono di perseguire, è
la riduzione dei rifiuti, che senso ha potenziare la 1 linea da 36 a 72 tonnellate/giorno. Insomma l’obiettivo è ridurre i rifiuti o bruciare? O semplicemente
fare business per mezzo di essi con l’alibi della creazione di energia e calore,
bruciando sempre di più. E’ un provvedimento che premia i soliti noti, l’incenerimento
non è l’unica strada per la gestione dei rifiuti, ma è la più conveniente per l’interesse
privato di chi costruisce questi Eco mostri, che per decenni dovranno nutrire le
bocche degli inceneritori, anziché impegnarsi nella prevenzione, riduzione dei
rifiuti, riuso, riciclaggio, recupero e, solo come ultima opzione l’incenerimento
o lo smaltimento in discarica della frazione non riciclabile. Non osiamo
neanche immaginare, le prevedibili evoluzioni per il futuro dei rifiuti nel
nostro territorio, ma bisognerà impegnarsi tutti a fondo per far fallire questa
politica dissennata, perché dalla salute dell’ambiente dipendono anche la
nostra e quella dei nostri figli.
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