mercoledì 14 dicembre 2016

# STOP TTIP

Risultati immagini per non ttip


Il TTIP (Transatlantic Trade And Investment Partnership) è un trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico tra Europa e Stati Uniti che ha lo scopo di portare a zero la quasi totalità dei dazi doganali, ma soprattutto ridurre  le cosiddette barriere non tariffarie: leggi e regolamenti decise da un Parlamento o da un governo a difesa della salute, dell’ambiente e dei diritti. Oltre ad essere dannoso per la crescita, il TTIP è anche pericoloso per la democrazia, il Trattato prevede l’introduzione di una clausola nota come ISDS (Investor-State dispute settlement): un collegio di arbitri privati (e non di giudici). Le vertenze non verrebbero giudicate da tribunali ordinari secondo la normativa vigente in un determinato Stato, ma da avvocati commerciali che giudicherebbero solo sulla base del trattato stesso, un meccanismo di protezione degli investimenti. Le imprese farebbero causa agli Stati ogni volta che una legge europea/nazionale potrebbe ledere i loro interessi. Con il TTIP 47.000 imprese americane avrebbero diritto di far causa ai nostri governi per i motivi più disparati.

I rischi del sistema ISDS sono molteplici:
• Si garantiscono maggiori diritti agli investitori stranieri rispetto ai cittadini
• Si crea una giustizia preferenziale per le multinazionali
• Un tribunale arbitrale, composto da avvocati stranieri, pu  contestare una legge approvata da uno Stato sovrano
• Uno Stato cederà più facilmente alle pressioni per non approvare una nuova legge a protezione dei cittadini/ambiente per paura di una causa
• Il denaro che lo Stato deve destinare alle cause ISDS è sottratto a scuola, sanità, trasporti...

Il TTIP creerà  anche un organo chiamato di cooperazione normativa: 
• Il cui scopo sarà mettere insieme regolatori americani ed europei per abbattere ogni barriera al commercio
• L’organismo sarà aperto anche a rappresentanti dell’industria
• E rischia di influenzare la legislazione europea e nazionale fin dall’inizio, perché potrebbe essere chiamato a fornire un «via libera» alla misura legislativa in fase di studio.

Calcolare gli effetti di un accordo di libero scambio è molto difficile:
• La Commissione Europea delega questi studi a società esterne
• Questi studi utilizzano modelli econometrici complessi, il più noto è il CGE (computable general equilibrium)
• Tuttavia il modello CGE ha molte limitazioni, considera fissa l’offerta di lavoro, Il risultato dipende molto dalle premesse, per cui è facilmente manipolabile
• Usando altri modelli si ottengono risultati completamente diversi.

 Chi sostiene il TTIP ne difende i grandi benefici in termini di crescita e occupazione, tuttavia:

• Nel breve/medio periodo, secondo uno studio commissionato dalla Commissione, 1 milione 300 mila persone perderanno il lavoro
• Come in altri accordi di libero scambio (NAFTA) il lavoro si sposta dove produrre costa meno. Nafta = -1 milione di posti di lavoro in USA e Canada
• Altri studi indipendenti (Tuft University) prevedono una perdita di reddito tra i 3 e i 5 mila euro per anno per lavoratore.
• Nelle migliori stime fatte dalla Commissione Europea (CEPR), il TTIP porterà a crescita di 0,05% all'anno
• Calo delle esportazioni nette (Export meno import) fino al 2% (TUFT)


Quando l’accordo verrà approvato tutti i settori di produzione, consumo e servizi potrebbero essere  esposti a privatizzazioni e acquisizione da parte delle imprese e dei gruppi economico-finanziari più attrezzati  da oltre oceano. Esso dovrà essere approvato, dal Consiglio dell’Unione Europea (i 28 ministri del commercio), dal Parlamento Europeo, da ciascuno Parlamento dei 28 parlamenti nazionali dell’Unione Europea.   
Tuttavia, nel momento in cui riceverà l’approvazione del Parlamento Europeo, il trattato potrà essere applicato provvisoriamente almeno in parte. 
Poiché il TTIP riguarderà 800 milioni di cittadini è essenziale conoscere  i suoi rischi, 2095 comuni Europei si sono già dichiarati «ANTI-TTIP», in Italia sono oltre 100.

  



Nel prossimo Consiglio Comunale di lunedì 19/12/2016 ore 18:30 presenteremo una mozione "STOP TTIP"














PROPOSTA ORDINE DEL GIORNO
( Ai sensi dell'articolo 30 del R.f.C.C.)



OGGETTO: Stop TTIP



Premesso che:

  • nel giugno 2013, il presidente degli Stati Uniti Obama e il presidente della Commissione europea Barroso hanno lanciato ufficialmente i negoziati su un Partenariato Trans-Atlantico su commercio e investimenti (TTIP);
  • tali negoziati sono tuttora in corso, nella più totale opacità e segretezza;
  • l'obiettivo prioritario di tale Partenariato è quello dell'eliminazione di tutte le barriere “non tariffarie”, ovvero le normative che limitano la piena libertà d'investimento e i profitti potenzialmente realizzabili dalle società transnazionali a est ed ovest dell'oceano Atlantico;
  • il Partenariato in corso di negoziazione prevede addirittura il diritto per gli investitori transnazionali di citare in giudizio, presso un tribunale arbitrale creato ad hoc (ISDS, Investor-State Dispute Settlement) i governi sovrani e le autorità locali, qualora le loro società subissero perdite, anche potenziali, di profitti in seguito a decisioni di politica pubblica adottate dalle autorità medesime;



Considerato che:

  • le cosiddette barriere “non tariffarie” altro non sono che norme volte alla tutela dei diritti dei lavoratori e dei cittadini, alla salvaguardia dei beni comuni, alla garanzia di standard per la sicurezza alimentare, per la tutela dell'ambiente e della dignità sociale;
  • il programma di deregolamentazione previsto dal TTIP mira a creare nuovi mercati con l’apertura dei servizi pubblici e dei contratti per appalti governativi alla concorrenza di imprese transnazionali, minacciando di provocare un’ulteriore ondata di privatizzazioni in settori chiave come la sanità e l’istruzione;
  • l'assoluta segretezza con cui vengono condotti i negoziati, che non prevedono alcun coinvolgimento né delle popolazioni, né delle istituzioni che a tutti i livelli le rappresentano, costituisce un preciso attacco al diritto dei cittadini e delle comunità locali di conoscere i termini e le conseguenze di tali negoziati e di potersi pronunciare nel merito;
  • il diritto degli investitori transnazionali a citare in giudizio i governi e le autorità locali, in seguito all'approvazione di norme e/o delibere di interesse generale che potrebbero pregiudicarne i profitti, costituisce un gravissimo 'vulnus' democratico, un'inaccettabile compressione dell'autonomia delle autorità pubbliche e un'azione destrutturante sulla coesione sociale delle comunità territoriali ;

Esprime:

  • il proprio totale dissenso nei confronti del Partenariato Trans-Atlantico su commercio e investimenti (TTIP), in corso di negoziazione tra Stati Uniti e Unione Europea e pertanto;

SI IMPEGNANO SINDACO E GIUNTA

  • ad  intraprendere tutte le azioni di pressione di propria competenza volte a promuovere il ritiro da parte del governo italiano, nell'ambito del Consiglio Europeo, dal TTIP e, in subordine, alla sua non approvazione da parte del Parlamento Europeo;
  • a promuovere, presso i cittadini del nostro territorio e presso tutti gli altri enti locali, azioni di sensibilizzazione e mobilitazione contro il TTIP, in quanto in questo trattato viene leso, tra gli altri, il principio costituzionale della sovranità delle autonomie locali;
  • ad inviare la presente deliberazione all'Anci, al Consiglio Regionale, al Consiglio dei Ministri, al Parlamento Italiano ed Europeo e alla Commissione Europea.


Grazie dell'attenzione e distinti saluti

Gruppo Consiliare MoVimento Cinque Stelle Schio
Consigliere Marco Vantin







Nessun commento:

Posta un commento