giovedì 27 aprile 2017

MOZIONI


Nel prossimo Consiglio Comunale di giovedì 27/04/2017 ore 18:30 e 03/05/2017 ore 18:30 presenteremo due interrogazioni a risposta orale "Accesso fondi piste ciclabili" e "  Delocalizzazione laboratorio analisi gestione dati alto Vicentino Servizi Spa"   e  una proposta di ordine del giorno "Linee di indirizzo sul proseguimento dell'autostrada Valdastico Nord".




















MoVimento Cinque Stelle Schio  
Schio, 11/03/2017  
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale di Schio  
   Al Signor Sindaco del Comune di Schio   
  
                                                         
   INTERROGAZIONE
                                          ( Ai sensi dell'articolo 26 c.1 del R.F.C.C.)   

OGGETTO: DELOCALIZZAZIONE LABORATORIO ANALISI GESTIONE DATI DI   
ALTO VICENTINO SERVIZI SPA    


Premesso che:
 ● Il territorio vicentino da un punto di vista idrogeologico è molto importante perché             rappresenta un grande serbatoio d’acqua; se da un lato è una zona di ricarica delle falde di                 risorgive, dall’altra è un territorio molto industrializzato e antropizzato che necessita di essere monitorato e tutelato;

 ● ricordiamo che da qualche anno a seguito di scelte politiche prima PMP (Presidio multizonale prevenzione), poi il laboratorio ARPA V (Agenzia Regionale per la Prevenzione  e Protezione Ambientale del Veneto) del vicentino sono stati trasferiti a Verona lasciando sguarnita la nostra provincia di un servizio molto importante e delicato. Ora il disegno che si prospetta è il medesimo per il laboratorio/i delle società del servizio idrico del vicentino; 

● Alto Vicentino Servizi Spa che gestisce il Laboratorio è una società a capitale interamente              pubblicochegestisceilservizioidricointegratosuunterritorioappartenentea38comunied               attualmente la sua forza lavoro è composta da circa 145 dipendenti. Il nostro Comune è il                primo socio azionario con il 15,65%,seguito da Valdagno con 11,19%,Thiene 8,69%, Malo 5,19% e a scalare per gli altri 34 comuni. L’area servita ha una morfologia particolare, perché comprende territori pianeggianti, collinari e montagnosi situati al di sopra dei 1000 metri, quindi con problematiche molto differenti tra loro e con area di forte insediamento industriale con sottosuolo ricco di acqua.
 AVS intrattiene rapporti contrattuali con più di 116 mila clienti/utenti e viene reso un servizio ad una popolazione di oltre 250 mila abitanti e comprende: 
 ○ Acquedotto;
 ○ fognatura e depurazioni civili;
 ○ fognature e depurazioni industriali;

 ● il laboratorio in questione, nato nel 1985, opera attraverso analisi su acque superficiali,             potabili, di scarico industriali, di scarico di prima e dopo depurazione di processo per una               buona gestione degli impianti comunali, conto terzi (abitabilità, Casette H2O), di rete,  gestione dei dati analitici del nostro territorio e un’attenta visione delle risorse idriche;

 ● a fronte di problematiche reali(vedi PFAS ed anche acqua inquinata ad Arcugnano) a fronte               di una fusione di varie realtà della gestione dell’acqua il territorio necessita            indiscutibilmente di un proprio laboratorio perchè avere un presidio territoriale è importantissimo perché è un valore analitico aggiunto, per la capacità di pronta risposta delle problematiche e per la gestione delle informazioni relative al nostro territorio. Il laboratorio permette di modulare vari problemi, con azioni di tipo preventivo/contenitivo e soprattutto di emergenza al fine di risolvere gli aspetti relativi ai vari tipi di inquinamenti.  Aiuta e sostiene con risposte rapide i gestori nel processo di depurazione dell’acqua.

  ● voler delocalizzare il nostro laboratorio rientra in un progetto più ampio a livello di              consorzio Viveracqua. Undici gestori in house del servizio idrico integrato veneto sono stati           coinvolti   per creare una struttura unica di laboratori;

 ● ricordiamo che non tutte le società di gestione del servizio idrico integrato del Veneto hanno               aderito al progetto, altre si stanno organizzando per una fusione tra loro di laboratori; ad               esempio Acque del Chiampo;  

Visto che:

 ● codesto Consiglio Comunale, in data 19/10/2015 all’unanimità approvava la nostra proposta di ordine del giorno con oggetto “Acqua Bene Comune” (vedi Delibera del Consiglio Comunale n° 75/2015), la stessa impegnava Sindaco e Giunta al rispetto della volontà espressa dai nostri concittadini nel voto referendario del 2011 a sostenere la possibilità da parte dei cittadini di pronunciarsi sulla gestione del servizio idrico prima di effettuare qualsiasi spinta dei disposti contenuti nella legge di Stabilità 2014 e nel decreto Sblocca Italia 2014 o mediante la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario e aperto o mediante la convocazione di un referendum consultivo ed inoltre a rivendicare il ruolo delle       Amministrazioni locali nella gestione del servizio idrico integrato contrastando tutte quelle           iniziative volte a predisporre e favorire l’ingresso di privati nella società,l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale e tutte le manovre societarie di inglobamento dei grandi gestori  nei confronti delle piccole gestioni facendosi portavoce delle suddette istanze in seno all’ATO Bacchiglione, del quale Schio rappresenta uno dei Comuni più importanti, e ricercare parimenti alleanze tra tutti  i Comuni del territorio provinciale per adottare insieme,  forme di difesa delle gestioni totalmente pubbliche ed azioni comuni per richiedere le necessarie modifiche alle norme legislative sopra richiamate; 

● che nello stesso Consiglio si approvava con emendamenti la mozione presentata dal Pd e              Tessiamo Schio “Analisi Ambientali sul territorio comunale” (vedi Delibera Consiglio  Comunale n° 78/2015) sulla necessità di effettuare Analisi Ambientali sul territorio comunale scledense; 

● questa Amministrazione ha sempre dichiarato di reputare importante e prioritario la tutela            dell’ambiente; 

● ​l’impegno di questa Amministrazione nel considerare prioritario che non siano espropriati dal Consiglio Comunale e dal territorio decisioni di controllo democratico per garantire  trasparenza e partecipazione nella gestione dei servizi di bene pubblico e che a tutt’oggi  AVS è all’interno di un percorso di fusione e riorganizzazione dei quali i cittadini non sono stati informati.
     
Tutto ciò premesso si chiede:

● se questa Amministrazione è a conoscenza della volontà di delocalizzazione del nostro            laboratorio?

● se questa Amministrazione ritiene di mantenere un presidio territoriale (che già esiste) e che  è garanzia per dare risposte tecniche in tempi rapidi e soprattutto gestire internamente             problematiche legate al nostro ambiente affinché sia tutelato il nostro territorio senza che con la delocalizzazione sia delegato in altre mani e altre sedi? 

● visto che tutti i riflettori dei mass media sono accesi sul nostro territorio Vicentino nello               specifico, perché non sviluppare ulteriormente il nostro laboratorio e il presidio per una  garanzia e tutela dell’ambiente e della salute dei nostri concittadini?  

   
Grazie dell'attenzione e distinti saluti     



Gruppo Consiliare MoVimento Cinque Stelle Schio
 Consigliere Marco





-------------------------------------------------------------



MoVimento Cinque Stelle Schio
Schio, 24/02/2017
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale di Schio
Al Signor Sindaco del Comune di Schio



INTERROGAZIONE
( Ai sensi dell'articolo 26 c.1 del R.F.C.C.)


OGGETTO: ACCESSO FONDI PISTE CICLABILI

Considerata la legge del 9 agosto 2013 n.98 di conversione del decreto legge del 21 giugno 2013
n.69 ”Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia’’ ed in particolare il comma 2 dell’art 20 del
suddetto decreto legge;

Premesso che:
● il 29 dicembre 2016 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha approvato il decreto
ministeriale numero 481/2016;
Considerato che:
● il sopracitato decreto ministeriale 481/2016 stabilisce la ripartizione dei 12,34 milioni di
euro destinati al cofinanziamento di interventi per lo sviluppo e la messa in sicurezza di
itinerari e percorsi ciclabili e pedonali nelle aree urbane e delle ciclo vie turistiche;
● Il totale delle risorse è stato ripartito tra le Regioni in base all'incidentalità, l'importo
assegnato alla Regione Veneto è pari a euro 1.036.746,66;
Rilevato che:
● Il decreto di riparto delle risorse è pienamente esecutivo dal 1 febbraio 2017 (data della
registrazione dell'atto da parte della Corte dei Conti) e prevede che spetta alle Regioni
utilizzare quei fondi presentando entro 150 giorni un programma di interventi che il
Ministero finanzierà al 50% nel limite massimo destinato ad ogni Regione;
Considerato che:
● Gli interventi tipo previsti potranno essere, a titolo di esempio:
○ realizzazione di piste ciclabili, anche in funzione di disimpegno della sede stradale
promiscua;
○ realizzazione di percorsi pedonali, attraversamenti pedonali semaforizzati,
attraversamenti con isole salvagente, attraversamenti pedonali mediante passerelle,
sovrappassi, sottopassi;
○ messa in sicurezza di percorsi ciclabili e pedonali;
○ creazione di una rete di percorsi ciclopedonali protetti o con esclusione del traffico
motorizzato da tutta la sede stradale;
○ realizzazione di progetti per una mobilità sicura e sostenibile per pedoni, ciclisti e
altri utenti vulnerabili, secondo criteri di sistematicità, coerenza, integrazione,
orientamento su obiettivi specifici e misurabili, monitoraggio dei risultati e
valutazione della loro efficacia, condivisione dei risultati delle esperienze;

Rilevato che:
● Le Regioni nell'assegnazione dei finanziamenti potranno scegliere tra una procedura
concertativa, competitiva o mista ovvero potranno scegliere se fare degli accordi tra gli enti
interessati, se fare dei veri e propri bandi di gara o se fare un mix delle due procedure. I
criteri per definire e selezionare le proposte dovranno comunque essere i seguenti:
○ effettive esigenze di riduzione dei rischi, evidenziati dall'analisi di incidentalità;
○ efficacia dell'intervento proposto in relazione all'eliminazione o riduzione dei rischi
evidenziati;
○ possibilità di concorso finanziario degli enti beneficiari, titolari delle infrastrutture
oggetto dei lavori, tali da consentire un ampliamento delle ipotesi di attività, in
relazione ai limiti dei finanziamenti statali assentiti e delle capacità di intervento
finanziario regionale;

Si chiede a codesta Amministrazione per sapere se:
● esistano progetti comunali in atto idonei a poter rientrare nei finanziamenti di cui in
premessa;
● intenda attivarsi per prendere contatti con l'assessore ai trasporti della propria Regione per
chiedere sin da subito come la Regione intenderà gestire quei fondi.


Grazie dell'attenzione e distinti saluti

Gruppo Consiliare MoVimento Cinque Stelle Schio
Consigliere Marco Vantin​



-------------------------------------------------------------------------




Schio, 11/04/2017
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale di Schio
Al Signor Sindaco del Comune di Schio




PROPOSTA ORDINE DEL GIORNO
( Ai sensi dell'articolo 30 del R.f.C.C.)


OGGETTO: Linee di indirizzo sul proseguimento dell’Autostrada Valdastico Nord.
Il proseguimento dell’autostrada Valdastico Nord impatta fortemente nel nostro territorio e oltre che
deturpare fortemente il territorio, ha un grande impatto sulla qualità della vita dei cittadini della Val
d’Astico e dell’Alto vicentino.


Premesso che:
● L’Italia ha deciso di non gestire in proprio le autostrade ma di affidarle ai privati con la
pretesa che questi le conducano con maggiore efficienza. Lo scandalo è che questa
concessione autostradale iniziata nel 1956 non è ancora decaduta, nonostante le regole
europee impongono una nuova gara. Oggi la concessione è in carico ad una Spa chiamata
A4H che incorpora l’autostrada BresciaPadova
e altre tre società e frutta alla società quasi
un milione di euro al giorno. Eppure lo Stato fa finta di niente e continua a prorogare questo
monopolio che potrebbe tenere per sé o riaffidare con una gara redditizia per lo stato.
Costruire un’opera pubblica faraonica che sventra una valle per favorire un soggetto privato
è scandaloso. E’ chiaro che lo scopo della costruzione dell’autostrada è concedere la proroga
redditizia della concessione ad una società privata, che così non deve passare per un bando
di gara;
● Ad oggi manca un progetto. Il precedente, per ora unica idea in campo, è economicamente
insostenibile, perché troppo costoso. Prevede 60 km in galleria, 30 per ogni direzione, che
sono la somma dei tunnel del Monte Bianco, del Frejus e del San Bernardo, ma con un
traffico risibile. Secondo una semplice stima, per andare in pareggio il pedaggio Piovene
Rocchette-Trento verrebbe a costare 60-80 euro per ogni auto,150-250 euro per ogni camion. Impossibile arrivare al pareggio e di conseguenza, come nel caso della Pedemontana Veneta che pur aveva un progetto più concreto, la spesa ricadrà nelle tasche dei cittadini;
● Le grandi opere autostradali non hanno più senso. Il vecchio modello di sviluppo basato su
zone industriali, rotonde e fabbrichette è crollato. L’Europa da tempo cerca di coniugare
alta capacità di trasporto e basso impatto ambientale e per fare questo serve puntare
fortemente sul trasporto via ferro che ha un impatto infinitamente più basso rispetto alla
strada;
● Un’ulteriore follia surreale emerge dagli ultimi accordi sovraregionali: l’autostrada non
entrerà in territorio trentino, poiché il “documento conclusivo del comitato paritetico”
sottoscritto da Zaia, Rossi e dal Ministro Delrio nel febbraio del 2016 afferma che a Trento
potrà arrivare al massimo un “collegamento tra viabilità ordinarie”, pertanto c’è il rischio
concreto che venga cementificata una valle magari per non arrivare nemmeno al confine
regionale.

Considerato che:
● il documento finale del Comitato Paritetico siglato da Regione Veneto, Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti e provincia di Trento cita ”lo scenario come sopra individuato
sarà sottoposto in via preliminare al CIPE, come previsto dalla Delibera n. 55 del 6 agosto
2015, previa adozione di convergenti atti decisionali a carattere amministrativo degli organi
provinciali, regionali e statali competenti, nonché previo svolgimento di una fase
partecipativa a livello territoriale”; questo significa che invita gli enti locali del territorio ad
aprire una discussione sul tema;
● il "danno occulto" che la mancata messa a gara della concessione comporta per le entrate
statali (danno stimabile in oltre 3 miliardi di euro), in questi tempi di austerity si traduce in
un potenziale minore trasferimento di fondi statali agli enti locali e quindi indirettamente in
un danno anche per i cittadini scledensi viste le minori capacità di intervento
dell’Amministrazione comunale;
● la società concessionaria (a maggioranza spagnola) non ha interessi sul territorio e che le
ricadute occupazionali per queste grandi opere (vedasi pedemontana per la quale le imprese
vicentine coinvolte si possono contare sulle dita di una mano monca) sono risibili se non
nulle;
● nel comune di Cogollo del Cengio sono cominciati i carotaggi: questo significa che è
necessario approfondire il tema per capire se questa opera sia funzionale al territorio, o
l’ennesimo spreco per favorire l’interesse di qualche privato;
● i cantieri avranno una durata presumibile di una decina d'anni, e che la movimentazione di
materiale, mezzi e persone comporterà in primis un consistente aumento del traffico pesante
insistente sull'area dell'alto vicentino, già sotto forte stress visti i dati sulle polveri sottili, e
in secondo luogo un incremento delle necessità di smaltimento di rifiuti industriali, inerti,
materiali di risulta, e magari anche rifiuti pericolosi su un'area di competenza del consorzio
AVA che dovrà gestire queste necessità tramite le proprie strutture di trattamento;
● questo non è un problema che riguarda solo i comuni sui quali passerà l’autostrada; è un
problema che riguarda il futuro di tutto il territorio dell’alto vicentino ed anzi di tutto il
paese.

CHIEDIAMO AL CONSIGLIO COMUNALE
● di esprimere ufficialmente la posizione di contrarietà al prolungamento della Valdastico
Nord;
● di organizzare un’assemblea pubblica per informare i cittadini sull’impatto di tale opera.


Grazie dell'attenzione e distinti saluti


Gruppo Consiliare TesSIAMO Schio
Consigliere Carlo Cunegato
Gruppo Consiliare MoVimento Cinque Stelle Schio

Consigliere Marco Vantin​


















Nessun commento:

Posta un commento