giovedì 16 aprile 2015

Spv e Terme, Berti: grazie al Movimento 5 Stelle si scoprono gli scandali


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Jacopo Berti, candidato Presidente Veneto del Movimento 5 StelleIl 14 aprile 2015 L’Autorità Nazionale Anticorruzione scrive al Commissario Straordinario Vernizzi e al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti una lettera nella quale avvia il procedimento istruttorio su Pedemontana Veneta. Questa è la conseguenza dell’esposto presentato il 23 febbraio 2015 al Commissario Anticorruzione Raffaele Cantone dal senatore vicentino del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti.

Entro 180 giorni l’istruttoria sarà conclusa e Vernizzi ed il Ministero dovranno fornire i documenti riguardo al notevole aumento dei costi dell’opera, alla quantità di capitale privato investito sia mediante l’accensione di mutui sia attraverso il capitale proprio, al rispetto del crono programma, allo stato di avanzamento della progettazione e dei lavori e alla corretta allocazione dei rischi tra pubblico e privato a seguito delle modifiche apportate alla convenzione ed al piano economico/finanziario al fine di poter configurare l’operazione come PROJECT-FINANCING. Tante domande in attesa di risposta. Tante domande già effettuate tramite varie interrogazioni parlamentari al Ministro senza aver mai ottenuto risposta. Probabilmente la convenzione economica e finanziaria sarà resa pubblica e quindi tutti i veneti sapranno quanto gli costerà quest’opera, qual è realmente il traffico stimato e il pedaggio che pagheranno per utilizzarla. Nonostante i vari appelli a Zaia ed a Vernizzi per desecretare la convenzione tra pubblico e privato per la costruzione della pedemontana, questi non hanno mai risposto nascondendosi dietro a “i documenti sono segreti in quanto trattasi di contratto privato”.
Il problema però è tutto qui: i soldi per costruire la Pedemontana non sono solo privati, ma c’è un forte finanziamento pubblico di circa 600 milioni di euro. Il problema è che il Project Financing sta in piedi solo se il rischio d’impresa ricade sul privato, invece in questo caso il rischio sembra essere a carico anche del pubblico (di noi tutti quindi)! Come sempre: ricavi ai privati, costi al pubblico. L’Anticorruzione ora, e la Corte dei Conti prima, non ci vedono chiaro e chiedono una serie di documenti.
Grazie al nostro eletto in Senato Cappelletti stiamo accendendo i riflettori su questo scandalo. Oggi possiamo farlo per limitare i danni, per fare giustizia. Ma se i cittadini decideranno di affidarci il governo della regione Veneto riusciremo ad intervenire prima che gli scandali avvengano, prima che i soldi dei veneti vengano sprecati o, peggio ancora, rubati. Da questo dipende il salto di qualità a cui hanno diritto i veneti. Col M5S al governo del Veneto gli scandali spariranno. Oggi si può fare, noi ci siamo.
La recente indagine nei confronti dei due Sindaci della Zona Termale Euganea, Luca Claudio e Massimo Bordin, oltre all'arresto dell'Assessore al Verde Ivano Marcolongo della Giunta di Montegrotto, mettono ancor più in evidenza quanto la lotta contro la corruzione e la malapolitica che il Movimento 5 Stelle sta portando avanti non abbia sono una declinazione Nazionale, ma soprattutto locale.
La gestione del verde pubblico e quindi dell'ambiente non ha più una finalità positiva per i cittadini ma viene usata anch'essa come strumento per fare affari.
Il Sindaco di Abano Terme, indagato per corruzione, stava per candidarsi come consigliere alle elezioni regionali con la lista Tosi forse era convinto di giocare in casa avendo già avuto il candidato Presidente Flavio Tosi un vicesindaco arrestato per corruzione.
L'unico soggetto politico che ad oggi sta lottando per l'ambiente ed il territorio senza avere indagati nelle proprie fila è il Movimento 5 Stelle il quale, spesso collaborando con comitati ambientalisti, sta raggiungendo risultati eccellenti ancor prima di essere al governo della Regione.
fonte www.schiothienepiu.com

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